Sport, calzature adeguate e plantari
Ogni sport è diverso, ogni sport ha le sue esigenze, però la calzatura è sicuramente qualcosa di fondamentale. Assieme al tecnico ortopedico Antonio Gaiani, proveremo ora ad approfondire alcuni aspetti meno noti che riguardano lo Sport, calzature adeguate e plantari.
Parliamo ora di chi corre a piedi, la calzatura è fondamentale per questa categoria di sportivi?
Ovviamente sì, la calzatura è lo strumento fondamentale per un runner, perché ha il compito di proteggere dai traumi cui, ad ogni falcata, l’atleta va incontro. Purtroppo, soprattutto se non parliamo di atleti esperti, la calzatura diventa ancor più importante. Infatti, molti runner con una forma fisica “media”, tendono ad indossare scarpe che pesino poco convinti di ottenere performance superiori: purtroppo questo aspetto aumenta il rischio di subire traumatismi. In genere la grande leggerezza mina la stabilità e l’ammortizzazione della calzatura: il materiale con cui è prodotta la suola infatti è meno denso, quindi si schiaccia più facilmente e di conseguenza si usura più velocemente; queste scarpe mediamente non durano più di 500 km pertanto un runner “medio” dovrebbe cambiarle almeno ogni due mesi. E qui arriva il paradosso: si cercano delle scarpe performanti, poi si sfruttano più del dovuto, correndo il rischio di subire delle complicazioni. Quindi una chiacchierata con un tecnico ortopedico prima dell’acquisto diviene utilissima per chiarire, in base alle esigenze, la scelta della propria scarpa. Se poi ci sono delle problematiche specifiche, una volta rapportatosi con il medico, il tecnico ortopedico avrà le indicazioni su cui orientarsi per il tipo di plantare da proporre e per abbinargli la calzatura con le caratteristiche più opportune.
Ma un plantare va cambiato così spesso come una calzatura?
No, fortunatamente i plantari durano notevolmente di più: anche la loro durata però dipende dal tipo di sport, perché ad esempio la durata di un plantare per chi corre in montagna sarà minore rispetto a chi corre su una meravigliosa stradina di terra battuta; la durata dipende anche dalla sudorazione e dalle calzature nelle quali vengono inseriti. Un plantare può durare circa un anno e l’unico modo per sapere se il mio plantare funziona ancora bene è fare un controllo con il tecnico ortopedico almeno ogni tre mesi, il quale verificherà la funzionalità del plantare stesso ma anche della calzatura.
Anche per un calciatore la scelta di una calzatura è fondamentale?
Certamente. Uno dei difetti di buona parte delle calzature da calcio è che torcono nel loro asse longitudinale, creando due problemi: in primo luogo causano un dispendio di energia e quindi ottenendo una minor performance nella spinta, poi amplificando le eventuali disfunzionalità dei piedi. Tenendo conto che la maggior parte dei calciatori tende ad avere le “gambe storte”, avere una calzatura instabile da un punto di vista longitudinale crea sicuramente dei fastidi. Anche in questo caso, in base alla problematica, si creerà un plantare specifico per il calcio, ossia un plantare che il calciatore non utilizzerà in altre situazioni, in quanto costruito ad hoc tenendo in considerazione le compensazioni da effettuare, la calzatura ed il gesto atletico.